Novembre 10, 2025
immagine in evidenza sito web avvocato magazine

Introduzione al problema dei danni assicurativi

Subire un danno grave alla propria abitazione, come un incendio, un allagamento o un furto, è un evento che provoca grande stress e preoccupazione. In queste situazioni, gli assicurati si affidano alla polizza stipulata, sperando in un veloce risarcimento. Tuttavia, può capitare che la compagnia assicurativa non paghi i danni, lasciando l’assicurato in una situazione di incertezza e frustrazione. In questo articolo, esploreremo cosa fare quando l’assicurazione non paga i danni e quali sono i diritti dell’assicurato.

Esistono termini di legge per la liquidazione dei danni?

Molti assicurati erroneamente credono che vi sia un termine universale di 60 giorni per ricevere il risarcimento. Questa convinzione deriva dall’articolo 148 del Codice delle assicurazioni private, che impone un termine solo per i sinistri legati alla responsabilità civile auto. Per altri tipi di sinistri, come quelli derivanti da incendi o furti, non esiste un termine legale specifico per la liquidazione. Questo non significa, però, che le compagnie abbiano libertà totale nel ritardare i pagamenti.

Principi giuridici a tutela dell’assicurato

Se non ci sono scadenze specifiche, l’assicurato è protetto da principi generali del diritto contrattuale. Il contratto di assicurazione deve essere eseguito secondo i criteri di buona fede e correttezza. Questo impone all’assicurazione di gestire la pratica di liquidazione con diligenza, evitando ritardi ingiustificati. L’inerzia prolungata da parte della compagnia può essere considerata una violazione degli obblighi contrattuali.

Qual è un tempo di attesa ragionevole per il risarcimento?

Benchè non ci siano termini fissati per legge, la prassi suggerisce che un periodo ragionevole per la liquidazione dei danni oscilli tra i 30 e i 90 giorni. Questo intervallo è calcolato a partire dalla conclusione delle operazioni peritali necessarie a quantificare il danno. Se il ritardo si protrae oltre i quattro mesi senza giustificazioni valide, l’assicurato può considerare la compagnia inadempiente.

Come sollecitare formalmente l’assicurazione a pagare

Quando i tentativi informali di contatto non portano risultati, è necessario adottare misure più incisive. La diffida ad adempiere, prevista dall’articolo 1454 del Codice civile, è uno strumento efficace. Si tratta di una comunicazione formale inviata tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) o raccomandata, in cui si richiede alla compagnia di formulare un’offerta di risarcimento entro un termine preciso. La diffida deve anche avvertire della possibilità di procedere legalmente in caso di ulteriore inadempimento.

Richiesta di danni extra per il ritardo nel pagamento

Il ritardo nella liquidazione del sinistro può causare danni ulteriori, come spese per un alloggio alternativo o danni da mancato godimento dell’immobile. Questi danni possono essere richiesti in sede legale, a patto che siano una conseguenza diretta del ritardo ingiustificato della compagnia.

Cosa fare se la polizza è condominiale?

Se il sinistro riguarda un appartamento assicurato da una polizza condominiale, il condomino ha comunque diritto a richiedere il risarcimento. Può farlo sia nei confronti del condominio, che deve attivarsi per la liquidazione, sia direttamente contro la compagnia assicurativa.

Procedure obbligatorie prima di andare in tribunale

Infine, prima di intraprendere azioni legali, è fondamentale esaminare attentamente il contratto di polizza. Molti contratti prevedono procedure alternative di risoluzione delle controversie, come l’arbitrato o la mediazione obbligatoria. Queste procedure devono essere seguite prima di poter fare ricorso all’autorità giudiziaria. In conclusione, se l’assicurazione non paga i danni, è importante conoscere i propri diritti e le azioni da intraprendere per ottenere il risarcimento dovuto.

About The Author