Novembre 16, 2025
La TARI e il Giardino di Casa Cosa Devi Sapere
TARI e giardino di casa: scopri se il tuo spazio verde è tassabile, come si calcola la superficie soggetta a TARI e in quali casi puoi ottenere una riduzione o un’esenzione.

Tra le tante tasse legate alla casa, la TARI (Tassa sui Rifiuti) è una di quelle che spesso genera più dubbi, soprattutto quando si parla di abitazioni con giardino o spazi esterni. Molti proprietari si chiedono: il giardino rientra nel calcolo della TARI? Devo pagare anche per il prato o il cortile? Oppure solo per la superficie coperta della casa?

In questo articolo vediamo in modo chiaro e pratico come funziona la TARI in presenza di un giardino, cosa dice la legge, come vengono calcolati i metri tassabili e in quali casi si può ottenere una riduzione o un’esclusione parziale.

La TARI e il Giardino di Casa: Cosa Devi Sapere

Cos’è la TARI e come funziona

La TARI (Tassa sui Rifiuti) è l’imposta comunale destinata a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. È stata introdotta con la Legge n. 147 del 2013 (Legge di Stabilità 2014) e ha sostituito le precedenti TARSU, TIA e TARES.

La TARI deve essere pagata da chi occupa o detiene locali e aree in grado di produrre rifiuti: appartamenti, negozi, uffici, magazzini, laboratori, ecc.

L’importo è calcolato in base a:

  • superficie dell’immobile (in metri quadrati);

  • numero dei componenti del nucleo familiare (per le utenze domestiche);

  • tariffe comunali stabilite ogni anno dal Comune di residenza.

Fin qui tutto chiaro. Ma dove rientra il giardino in tutto questo?

Il giardino è soggetto alla TARI?

Dipende da come viene classificato e utilizzato. La legge distingue tra locali e aree scoperte, e non tutte le superfici esterne sono tassabili.

Secondo il regolamento TARI, sono soggetti all’imposta:

  • i locali chiusi o chiudibili in cui si producono rifiuti (come abitazioni, garage, cantine, uffici);

  • le aree scoperte operative dove si generano rifiuti, ad esempio cortili condominiali usati per attività domestiche o zone dove si accumulano scarti di potatura.

In generale, per le abitazioni private, il giardino:

  • non è soggetto a TARI, se si tratta di un semplice spazio verde privato non utilizzato per attività produttive di rifiuti;

  • può essere incluso solo se è una pertinenza funzionalmente collegata all’abitazione e utilizzata in modo continuativo (ad esempio un cortile pavimentato dove si svolgono attività quotidiane come bricolage, barbecue, parcheggio o manutenzione).

In parole semplici: il prato ornamentale non si tassa, ma un cortile dove si producono effettivamente rifiuti può essere conteggiato nella superficie TARI.

Cosa dice la normativa

Il principio base è espresso dall’articolo 1, comma 641 della Legge n. 147/2013, secondo cui la TARI si applica “in misura proporzionale alla superficie dei locali e delle aree suscettibili di produrre rifiuti urbani”.

Inoltre, il D.P.R. n. 158/1999 stabilisce che le aree scoperte pertinenziali o accessorie alle abitazioni non sono soggette a TARI, a meno che non siano “operative”.

Questo significa che:

  • il giardino privato ornamentale o di relax non rientra nel calcolo;

  • i cortili o spazi esterni dove si accumulano rifiuti (come scarti vegetali) potrebbero essere tassati, se il Comune lo prevede nel proprio regolamento.

Poiché ogni Comune ha un proprio regolamento TARI, è importante verificare le regole locali: alcuni considerano tassabili solo le aree coperte, altri includono le aree pavimentate o utilizzate stabilmente.

Superficie catastale e superficie TARI: non sono la stessa cosa

Un errore comune è pensare che la TARI si calcoli sulla superficie catastale (quella indicata nelle visure catastali). In realtà, il calcolo si basa sulla superficie calpestabile, cioè quella realmente utilizzata e suscettibile di produrre rifiuti.

Fino a qualche anno fa, i Comuni usavano dati catastali solo come riferimento; oggi, grazie all’allineamento delle banche dati tra Catasto e Anagrafe comunale, la superficie TARI è verificata con maggiore precisione.

In ogni caso, il giardino ornamentale non rientra nella superficie calpestabile ai fini del tributo.

Il caso dei rifiuti verdi: potature e sfalci del giardino

Un punto interessante riguarda i rifiuti vegetali prodotti dal giardino: erba tagliata, foglie, rami, siepi. Questi non influiscono sul calcolo della TARI, ma rappresentano un aspetto pratico da gestire.

Molti Comuni offrono:

  • un servizio di raccolta dedicato (spesso su prenotazione o con contenitori specifici);

  • oppure l’accesso gratuito alle isole ecologiche per lo smaltimento di scarti verdi.

Tuttavia, se l’immobile ha un grande giardino e produce quantitativi elevati di rifiuti organici, alcune amministrazioni possono prevedere una tariffa aggiuntiva per il servizio extra di raccolta.

Vale quindi la pena informarsi presso l’Ufficio Tributi o Ambiente del proprio Comune.

Quando si può chiedere una riduzione della TARI

Ci sono alcuni casi in cui è possibile ottenere riduzioni o esenzioni parziali, anche per immobili con giardino.

Le principali situazioni riconosciute sono:

  • abitazione non occupata o disabitata per lunghi periodi;

  • utenza stagionale (case vacanza utilizzate solo per pochi mesi all’anno);

  • immobili con giardino di grande estensione ma senza servizio di raccolta dedicato;

  • abitazioni rurali o case di campagna dove parte dei rifiuti vegetali viene compostata autonomamente.

Molti Comuni, infatti, riconoscono uno sconto sulla TARI a chi pratica compostaggio domestico, riducendo così il volume di rifiuti organici conferiti al servizio pubblico.

Cosa succede per le case in condominio con giardino comune

Se l’immobile fa parte di un condominio con giardino o cortile condiviso, la situazione cambia leggermente.

In questo caso:

  • la TARI viene calcolata solo sulle singole unità abitative;

  • il giardino condominiale non genera una tassa a parte, ma le spese di manutenzione e pulizia possono essere ripartite tra i condomini come costi ordinari.

L’unica eccezione è se nel giardino condominiale vengono prodotti rifiuti assimilabili a quelli urbani (ad esempio fogliame raccolto da giardinieri): in tal caso il condominio potrebbe essere tenuto a dichiarare la superficie interessata al Comune, ma si tratta di casi marginali.

E se il giardino è molto grande?

Un giardino molto ampio, come nei casi di ville o case indipendenti di campagna, non comporta automaticamente un aumento della TARI.

Conta l’uso e la presenza di attività che generano rifiuti, non le dimensioni in sé. Quindi, anche 1.000 metri di prato ornamentale non tassabile restano esclusi, purché non vi si svolgano attività “produttive” (es. deposito, officina, coltivazioni commerciali o ricovero animali).

Solo in presenza di attività assimilabili ad uso produttivo o agricolo, il Comune può valutare l’applicazione di una parte della tariffa anche sugli spazi esterni.

Come verificare se il giardino incide sulla tua TARI

Per evitare errori o pagamenti non dovuti:

  1. Controlla l’avviso TARI che ricevi ogni anno: verifica la superficie imponibile e confrontala con quella effettiva.

  2. Consulta il regolamento comunale sul sito del tuo Comune (voce “Tributi – TARI”).

  3. In caso di dubbi, chiedi chiarimenti all’Ufficio Tributi: spesso basta una semplice autodichiarazione per correggere eventuali incongruenze.

  4. Se hai un giardino grande ma non usi il servizio di raccolta rifiuti verdi, puoi chiedere una riduzione della tariffa o presentare la domanda per il compostaggio domestico.

La TARI e il Giardino di Casa: Cosa Devi Sapere

La presenza di un giardino non comporta automaticamente un aumento della TARI, perché la tassa si applica solo ai locali e alle aree che producono effettivamente rifiuti urbani.
In generale, i giardini ornamentali o di uso privato non operativo non sono soggetti al tributo, mentre possono esserlo cortili o spazi esterni utilizzati in modo continuativo.

La chiave è conoscere il regolamento del proprio Comune, che può variare da città a città, e verificare che la superficie tassata sia corretta.

Un controllo attento, e se necessario una richiesta di riduzione, può farti risparmiare ogni anno cifre significative, evitando di pagare per metri quadrati che in realtà non producono alcun rifiuto.

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