
Hai acquistato un prodotto online che non è mai arrivato? Hai pagato per un servizio che si è rivelato una fregatura? Qualcuno ti ha spillato soldi promettendo investimenti miracolosi?
Se ti riconosci in uno di questi scenari, forse sei stato truffato online. E fidati, non sei il solo.
Con il boom degli acquisti su internet, dei social e delle piattaforme di compravendita, le truffe digitali sono all’ordine del giorno. E non serve essere sprovveduti: anche le persone più attente, prima o poi, possono cascarci.
La buona notizia? Hai dei diritti. E ci sono dei passaggi precisi da seguire per provare a recuperare quanto perso (o almeno, evitare che accada di nuovo).
In questo articolo ti spieghiamo cosa fare, passo dopo passo, se sei stato vittima di una truffa online.
Cosa Fare Se Sei Stato Truffato Online: I Passaggi Legali da Seguire
Non farti prendere dal panico (e nemmeno dalla vergogna)
Lo so, la prima reazione è un mix di rabbia e frustrazione. Ti senti preso in giro, magari pensi: “Come ho potuto cascarci?”
E a volte, ti viene voglia di lasciar perdere, perché ti vergogni o pensi che non serva a nulla.
Errore! Le truffe online sono ormai all’ordine del giorno. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Anzi: più segnali, più aiuti gli altri a non caderci. E magari riesci anche a recuperare qualcosa.
Blocca subito il pagamento (se puoi)
Hai pagato con carta di credito o PayPal? Allora potresti avere una chance di bloccare o annullare il pagamento.
Ecco cosa puoi fare:
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Contatta subito la tua banca o l’emittente della carta: in alcuni casi puoi attivare la “contestazione dell’addebito” (chargeback).
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Se hai pagato con PayPal, puoi aprire una contestazione tramite il Centro Risoluzioni.
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Se hai fatto un bonifico, puoi provare a bloccarlo solo se è ancora in fase di elaborazione.
⏱️ La tempestività è fondamentale. Prima agisci, più possibilità hai di fermare il trasferimento.
Raccogli tutte le prove della truffa
Prima ancora di denunciare, devi documentare tutto. Ti servirà per dimostrare l’accaduto e avere più forza nelle eventuali azioni legali.
Ecco cosa salvare:
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Screenshot della conversazione con il truffatore (chat, email, social…)
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Ricevute di pagamento (bonifici, transazioni PayPal, addebiti carta)
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Link al sito o al profilo social
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Eventuali foto del prodotto offerto
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Descrizione dell’annuncio (se si trattava di un marketplace)
👉 Più dettagli raccogli, meglio è. Meglio sembrare pignoli che impreparati.
Sporgi denuncia: è il passo più importante
Ora che hai tutte le prove, è il momento di fare la denuncia. Puoi recarti presso:
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una stazione dei Carabinieri,
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la Polizia Postale (se c’è una sede nella tua zona),
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oppure puoi anche farlo online, sul sito della Polizia Postale (www.commissariatodips.it).
Nella denuncia dovrai indicare:
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quando e come è avvenuta la truffa,
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chi è il presunto responsabile (se conosci nome, nickname, IBAN, ecc.),
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l’importo perso,
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e tutte le prove raccolte.
‼️ Ricorda: più dettagli fornisci, più sarà facile avviare un’indagine concreta.
Contatta la Polizia Postale per segnalare il sito o il profilo truffaldino
Anche se hai già fatto denuncia, segnalare il sito o il profilo che ti ha truffato può aiutare altri utenti a non cascarci.
Puoi farlo tramite:
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il sito del Commissariato di PS Online,
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o inviando una segnalazione direttamente alla piattaforma (es. Facebook, Instagram, Subito, Amazon…).
Molte truffe partono da marketplace e social network: segnalarle può portare alla chiusura dell’account o alla rimozione dell’annuncio.
Puoi chiedere un risarcimento?
Sì, in linea teorica puoi chiedere un risarcimento dei danni subiti.
Ma ci sono alcuni ostacoli da tenere in considerazione:
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Se il truffatore è anonimo o all’estero, sarà difficile rintracciarlo.
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Se l’importo è basso (es. 50–100 euro), spendere soldi in una causa potrebbe non valerne la pena.
Tuttavia, se:
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hai perso cifre importanti,
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sai chi è il truffatore,
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hai prove concrete,
…puoi rivolgerti a un avvocato per avviare una causa civile per recuperare il danno economico (oltre all’azione penale già avviata).
E se il sito sembrava “normale”?
Non tutti i truffatori si nascondono dietro profili strani o scrivono in arabo su WhatsApp. A volte le truffe passano attraverso siti apparentemente normali: belli, professionali, pieni di recensioni “fasulle”.
In questi casi puoi:
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Verificare se il sito è già stato segnalato come pericoloso (con strumenti come scamadviser.com o Trustpilot),
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Inviare la segnalazione anche all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) se sospetti pratiche commerciali scorrette.
La truffa è andata a buon fine? Previeni la prossima
A volte, purtroppo, non si riesce a recuperare nulla. Ma ogni esperienza è una lezione. Ecco qualche consiglio per evitare di ricaderci:
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Diffida dei prezzi troppo bassi: se un prodotto costa la metà rispetto ad altri, c’è un motivo.
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Controlla sempre le recensioni, ma con spirito critico.
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Evita pagamenti non tracciabili (come ricariche Postepay, Western Union, criptovalute).
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Verifica l’affidabilità del sito prima di inserire i tuoi dati.
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Fai attenzione alle email truffaldine che sembrano provenire da banche, INPS, Agenzia delle Entrate ecc.
In conclusione
Essere truffati online è una brutta esperienza, ma non significa che tu debba restare a guardare. Hai strumenti concreti per reagire, segnalare, denunciare e – in certi casi – recuperare il danno.
Il segreto? Agire subito, raccogliere prove e farsi aiutare da chi se ne intende.
Se hai bisogno di una consulenza legale, vuoi capire se hai i presupposti per un’azione civile o ti serve aiuto a impostare la denuncia, scrivici su avvocatomagazine.com. La legge ti tutela, anche quando la truffa arriva da uno schermo.