Nel contesto giuridico, il concetto di prescrizione riveste un’importanza cruciale. La prescrizione è l’istituto attraverso il quale un diritto può estinguersi se non esercitato per un periodo di tempo stabilito dalla legge. Pertanto, per un creditore, è essenziale conoscere gli strumenti che possono “fermare il cronometro” e salvaguardare le proprie pretese. Ma ci si chiede: inviare una fattura è sufficiente a interrompere la prescrizione di un credito?
Invio della Fattura: Interruzione della Prescrizione di un Credito
La Funzione degli Atti Interruttivi
Per comprendere quando un atto può interrompere la prescrizione, è fondamentale analizzarne la funzione. Secondo l’articolo 2943, comma 4, del Codice Civile, il creditore deve manifestare chiaramente la volontà di far valere il proprio diritto. Gli atti stragiudiziali, affinché producano questo effetto, devono integrare una costituzione in mora.
Requisiti di un Atto Efficace
La giurisprudenza ha stabilito due requisiti imprescindibili per un atto interruttivo. Il primo è l’elemento soggettivo, ovvero la chiara identificazione del debitore. Il secondo è l’elemento oggettivo, che richiede un’esplicita richiesta di adempimento. Non è sufficiente una generica sollecitazione, ma è necessaria una dichiarazione che dimostri l’intenzione del creditore di ottenere il pagamento (Cass. Civ., Sez. 6, n. 4205 del 09.02.2022).
Perché la Fattura di Normale Non Interrompe la Prescrizione?
La semplice emissione e invio di una fattura, in genere, non sono considerate sufficienti per interrompere la prescrizione. La fattura è un documento unilaterale, di natura contabile e fiscale, il cui scopo principale è documentare l’esecuzione di un contratto già concluso. Essa si limita a riepilogare una situazione debitoria, senza contenere l’elemento volitivo necessario per la costituzione in mora.
Giurisprudenza in Merito
Le sentenze ribadiscono che le fatture non possono essere considerate come atti idonei a interrompere la prescrizione (Tribunale di Velletri, sentenza n. 2380/2022). Anche l’invio di un elenco di fatture insolute, se privo di una richiesta esplicita di pagamento, non produce l’effetto desiderato.
Quando una Fattura Può Interrompere la Prescrizione?
Ci sono eccezioni alla regola generale. Se la fattura contiene un’esplicita richiesta di pagamento, essa può acquisire efficacia interruttiva. Ad esempio, se il documento specifica un termine per il pagamento o avverte il debitore che, in caso di mancato rispetto, sarà considerato in mora, allora la fattura può interrompere la prescrizione (Cass. Civ., Sez. 3, n. 21060 del 27.07.2024).
Un altro aspetto cruciale è la prova della comunicazione. L’atto di costituzione in mora deve giungere a conoscenza del destinatario affinché produca effetti giuridici. L’onere della prova ricade sul creditore, il quale deve dimostrare non solo di aver inviato la comunicazione, ma anche che il debitore l’ha ricevuta (Tribunale di Roma, sentenza n. 17655 del 29.11.2023).
Differenza tra Prescrizione e Decadenza
Infine, è importante chiarire la differenza tra prescrizione e decadenza. Mentre la prescrizione comporta l’estinzione di un diritto per mancato esercizio, la decadenza implica la perdita della possibilità di esercitare un diritto per il mancato compimento di un’attività entro un termine perentorio. Questa distinzione è utile per evitare confusioni e garantire che le azioni intraprese siano adeguate per preservare i propri diritti.
