Separarsi o divorziare non deve necessariamente significare intraprendere lunghe e complesse cause legali. Oggi, grazie a procedure snelle, è possibile chiudere un matrimonio in tempi brevi e senza conflitti, in alcuni casi anche senza l’intervento di un giudice. Questa guida pratica esplorerà le opzioni disponibili per una separazione o un divorzio veloce, evidenziando gli strumenti legali come la negoziazione assistita e l’accordo in Comune, oltre ai recenti sviluppi introdotti dalla riforma Cartabia.
Separazione e divorzio veloce: guida pratica alle procedure rapide
Tipologie di separazione: consensuale e giudiziale
Prima di addentrarci nelle modalità rapide, è fondamentale comprendere le differenze tra le due principali forme di separazione:
Separazione consensuale
In questo caso, entrambi i coniugi sono d’accordo su tutti gli aspetti della separazione, come la gestione dei figli e la divisione dei beni. Presentano quindi insieme una proposta di separazione, che sarà omologata dal giudice se conforme all’ordine pubblico e non pregiudizievole per gli interessi dei minori.
Separazione giudiziale
Quando i coniugi non riescono a trovare un accordo su aspetti fondamentali, come l’affidamento dei figli o l’assegno di mantenimento, si parla di separazione giudiziale. In questo caso, il giudice deve intervenire per dirimere le controversie, rendendo la procedura più lunga e complessa.
Come separarsi velocemente
Esistono tre principali modalità per ottenere una separazione coniugale in tempi rapidi, che possono portare rapidamente anche al divorzio:
Negoziazione assistita da avvocati
Questa procedura, prevista dalla legge (D.L. 132/2014), consente ai coniugi di definire un accordo di separazione o divorzio con l’assistenza di due avvocati. I punti chiave includono:
- Nessuna necessità di andare in tribunale;
- Gli avvocati redigono una convenzione di negoziazione assistita;
- Tempi medi di conclusione di 30-60 giorni;
- Costi contenuti, variabili a seconda della complessità delle trattative.
Separazione davanti all’Ufficiale di Stato Civile
Questa modalità è ancora più rapida, ma è valida solo in assenza di figli minori o disabili. I coniugi devono presentarsi insieme in Comune per firmare l’accordo e, dopo 30 giorni, confermare l’accordo. I tempi stimati sono di meno di 2 mesi e non ci sono spese legali significative, solo un piccolo costo fisso.
Domanda congiunta al tribunale
Questa è la procedura consensuale ordinaria in cui i coniugi presentano un ricorso comune al tribunale con un solo avvocato. Richiede almeno un’udienza e i tempi medi variano tra 3 e 6 mesi, a seconda del carico di lavoro del tribunale.
Divorzio veloce: tempi minimi da rispettare
Dopo la separazione, la legge impone un periodo minimo di attesa prima di poter divorziare: 6 mesi per la separazione consensuale e 12 mesi per quella giudiziale. Questi termini sono obbligatori anche per le procedure rapide.
Riforma Cartabia: separazione e divorzio in un unico atto
Dal 2023, grazie alla Riforma Cartabia, è possibile presentare un unico atto che contiene sia la domanda di separazione sia quella di divorzio. Questa procedura presenta vantaggi significativi, come la riduzione dei documenti da produrre e una maggiore efficienza, poiché il giudice già conosce il caso.
Conclusione: scegliere la procedura giusta
Separarsi e divorziare in tempi brevi è possibile, a condizione che i coniugi siano d’accordo e scelgano la procedura più adatta alla loro situazione. Le opzioni disponibili, come l’accordo in Comune, la negoziazione assistita e la riforma Cartabia, offrono strumenti efficaci per chiudere un matrimonio senza stress e lungaggini burocratiche. È sempre consigliabile consultare un avvocato per valutare la strategia migliore per la propria situazione.
