
Quando una persona cara viene a mancare, oltre al dolore e al vuoto che lascia, ci si trova spesso a dover gestire anche una serie di questioni pratiche e legali. Una delle più spinose? L’eredità, soprattutto se il defunto non ha lasciato un testamento.
A quel punto, è normale farsi mille domande: Chi eredita cosa? Bisogna rivolgersi a un notaio? Posso rifiutare l’eredità? E se ci sono debiti? Tranquillo, in questo articolo ti spiego passo dopo passo cosa fare, in modo chiaro e semplice.
Eredità: Cosa Fare Quando un Parente Muore Senza Testamento
Niente panico: la legge sa cosa fare
Quando una persona muore senza testamento (in gergo si chiama “successione legittima”), è la legge a stabilire chi eredita, in base a un ordine ben preciso.
Quindi no, non finisce tutto allo Stato (a meno che non ci siano proprio parenti in nessun grado). E soprattutto, non serve farsi prendere dal panico: esistono regole chiare, e spesso le cose si sistemano più facilmente di quanto pensi.
Chi eredita in assenza di testamento?
Ecco una classifica rapida degli eredi legittimi, secondo il Codice Civile:
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Coniuge e figli → Se ci sono, si dividono l’eredità.
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Solo figli → Se il defunto non era sposato, l’eredità va a loro in parti uguali.
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Solo coniuge → Se non ci sono figli, tutto va al coniuge.
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Genitori, fratelli e sorelle → Subentrano solo se non ci sono né coniuge né figli.
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Parenti fino al 6° grado → Cugini, zii, nipoti, ecc.
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Lo Stato → Solo se non c’è nessun parente e nessuna rinuncia all’eredità.
Tutto ciò avviene automaticamente, ma ci sono comunque dei passaggi burocratici da seguire. Vediamoli subito.
Denuncia di successione: obbligatoria o no?
La denuncia di successione è il documento che serve a comunicare ufficialmente all’Agenzia delle Entrate chi sono gli eredi e cosa compone l’eredità (immobili, conti correnti, auto, ecc.).
È obbligatoria entro 12 mesi dalla data del decesso, ma solo se ci sono beni immobili o se il valore dell’eredità supera una certa soglia (attualmente 100.000 euro).
Se l’eredità è piccola e non contiene immobili, in certi casi non serve nemmeno presentarla. Ma attenzione: ogni situazione è diversa, meglio confrontarsi con un professionista (notaio, CAF o commercialista).
Accettare o rinunciare all’eredità?
Non è detto che tu debba per forza accettare l’eredità. Infatti, l’eredità comprende sia beni che debiti. Se il defunto aveva mutui non pagati, multe, cartelle esattoriali o altri debiti importanti, quei debiti passano automaticamente agli eredi, salvo rinuncia.
Hai 3 opzioni:
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Accettazione semplice → Prendi tutto, compresi eventuali debiti (anche con il tuo patrimonio personale).
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Accettazione con beneficio d’inventario → Prendi solo ciò che resta dopo aver saldato i debiti, ma non rischi con i tuoi soldi.
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Rinuncia all’eredità → Dici “no grazie”, e legalmente non erediti nulla (né debiti, né beni).
Questa decisione va fatta con attenzione, e conviene farsi assistere da un avvocato o notaio, soprattutto se ci sono più eredi.
Come si accetta o si rinuncia?
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Accettare: basta un atto scritto o comportamenti chiari, come vendere un bene ereditato o usare soldi del defunto.
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Rinunciare: serve un atto formale davanti a un notaio o al tribunale. Non basta dire “non voglio” a voce.
Importante: se hai figli minorenni, non puoi accettare o rinunciare per loro senza l’autorizzazione del giudice tutelare.
E gli immobili? Attenzione alla voltura
Se nell’eredità ci sono case, terreni o locali, bisogna fare la voltura catastale, cioè registrare il passaggio di proprietà a nome degli eredi.
Questo passaggio si fa all’Agenzia delle Entrate (sezione Catasto), e spesso è incluso nella pratica della denuncia di successione.
Non farla vuol dire che non puoi vendere o affittare legalmente l’immobile, e potresti avere problemi in futuro.
E se ci sono più eredi?
Quando ci sono più eredi (es. fratelli, figli, nipoti), si crea una comunione ereditaria: tutto è di tutti, fino a quando non si fa la divisione.
Gli eredi possono:
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Restare in comunione (condividendo tutto, ma occhio: spesso nascono litigi)
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Fare la divisione dei beni, anche con l’aiuto di un notaio
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Vendere il patrimonio e dividersi i soldi
Se non si va d’accordo, purtroppo può servire l’intervento del giudice. Ma nella maggior parte dei casi, si trova un accordo.
Serve sempre un notaio?
Non sempre. Se l’eredità è semplice, non ci sono immobili o debiti particolari, puoi fare le pratiche anche da solo o con l’aiuto di un CAF.
Ma se:
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ci sono immobili,
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non sei sicuro se accettare o no,
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l’eredità è “mista” (beni, debiti, conti all’estero…),
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oppure ci sono disaccordi tra gli eredi…
…allora rivolgersi a un notaio o a un avvocato è caldamente consigliato. Ti evita grattacapi e ti guida passo passo.
Conclusione: affrontare la successione con calma (e supporto)
Perdere una persona cara è sempre un momento delicato. Ma affrontare l’eredità senza panico e con le idee chiare può aiutarti a risolvere tutto senza stress. Le regole ci sono, e se hai dubbi o ti trovi davanti a situazioni complicate, non esitare a farti aiutare da un professionista.
Ricorda: l’eredità è un diritto, ma anche una responsabilità. Informarti bene oggi ti evita problemi domani.