Novembre 10, 2025
Come Annullare una Vendita Finta per Evitare Debiti

In situazioni di debito, come nel caso di un assegno di divorzio non pagato, alcuni debitori cercano di proteggere i propri beni attraverso vendite fittizie. Ma si può annullare una vendita finta per non pagare i debiti? La risposta è affermativa, grazie all’azione di simulazione assoluta, come dimostra una recente sentenza del Tribunale di Crotone.

Come Annullare una Vendita Finta per Evitare Debiti

Cosa si Intende per Simulazione Assoluta?

La simulazione assoluta si verifica quando le parti coinvolte in un contratto, come una vendita, concordano segretamente che l’atto non produrrà effetti. L’articolo 1414 del codice civile stabilisce che i contratti simulati non hanno valore legale. In questo contesto, il creditore può richiedere l’annullamento dell’atto per far riemergere la vera situazione patrimoniale del debitore.

Prova della Vendita Finta: Come Può Agire il Creditore?

Dimostrare la simulazione non è semplice, poiché il debitore di solito non lascia tracce scritte. Tuttavia, la legge consente al creditore di utilizzare la prova per presunzioni, presentando indizi che suggeriscano la fittizietà dell’atto. È importante non solo dimostrare l’intento fraudolento, ma anche la mancanza di reale volontà nel contratto.

Esempio Pratico: La Sentenza del Tribunale di Crotone

Nella sentenza n. 484 del 29 luglio 2025, una donna creditrice di oltre 200.000 euro per un assegno di divorzio ha visto annullare una vendita finta dal marito. Questi, dopo aver ricevuto un’intimazione a pagare, ha tentato di trasferire beni a società di famiglia e creare vincoli per nascondere il suo patrimonio.

Indizi di Simulazione: Cosa Ha Riscontrato il Tribunale?

Il Tribunale di Crotone ha riscontrato diversi indizi che hanno smascherato la simulazione:

  • Prezzo Irrisorio: La vendita a un decimo del valore reale è stata un chiaro segnale di fittizietà.
  • Conflitto di Interessi: Il marito ha venduto a una società di cui era amministratore.
  • Comportamento Post-Vendita: Ha continuato a pagare il mutuo, contraddicendo l’idea di una vendita reale.
  • Sproporzione del Vincolo: Un vincolo di quarant’anni appariva eccessivo e non giustificato.
  • Situazione Economica: Nonostante la disoccupazione, il debitore non mostrava reali difficoltà economiche.

Unendo questi indizi, il tribunale ha stabilito che l’obiettivo era sottrarre beni all’esecuzione forzata, annullando così la vendita e il vincolo.

Questa sentenza rappresenta un importante precedente per chi si trova a fronteggiare debitori che tentano di eludere le proprie responsabilità finanziarie. In contesti locali, è fondamentale essere consapevoli delle azioni legali disponibili per tutelarsi dai tentativi di frode patrimoniale.

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