Dicembre 2, 2024
Chi paga l'avvocato per la nomina di un amministratore di sostegno

La figura dell’amministratore di sostegno è un istituto introdotto dalla legge 6/2004 nell’ordinamento italiano con l’obiettivo di tutelare persone che, per motivi legati a malattie, disabilità o altre condizioni di fragilità, non sono in grado di gestire autonomamente i propri interessi. La procedura per la nomina di un amministratore di sostegno spesso solleva molte domande, tra cui una delle più comuni riguarda i costi legati all’assistenza legale e chi deve farsene carico. In questo articolo esploreremo in dettaglio tutti gli aspetti relativi al pagamento dell’avvocato in questa procedura, chiarendo il quadro normativo, i casi pratici e le possibili alternative per chi ha difficoltà economiche.

Chi paga l’avvocato per la nomina di un amministratore di sostegno

Cos’è l’amministrazione di sostegno

L’amministratore di sostegno è una figura nominata dal giudice tutelare per assistere una persona (chiamata “beneficiario”) che non è in grado di occuparsi in modo pieno o parziale dei propri interessi.
Questa figura ha il compito di supportare il beneficiario nello svolgimento di determinati atti, come la gestione del patrimonio, la sottoscrizione di documenti legali o la tutela dei diritti personali.

La procedura per richiedere la nomina di un amministratore di sostegno si avvia con la presentazione di un ricorso al giudice tutelare, che viene depositato presso il tribunale del luogo in cui risiede il beneficiario. Sebbene questa procedura sia pensata per essere accessibile, nella pratica si ricorre spesso all’assistenza di un avvocato, specialmente nei casi più complessi.

Perché coinvolgere un avvocato nella nomina dell’amministratore di sostegno

Il ricorso per la nomina dell’amministratore di sostegno può essere redatto e presentato anche senza l’intervento di un legale, in quanto la legge non richiede obbligatoriamente la presenza di un avvocato. Tuttavia, ci sono situazioni in cui la consulenza di un professionista diventa fondamentale:

  1. Casi complessi: Quando ci sono conflitti tra familiari sul ruolo dell’amministratore o quando il beneficiario dispone di un patrimonio rilevante, l’intervento di un avvocato può garantire che la procedura sia condotta correttamente.
  2. Aspetti tecnici: La redazione del ricorso richiede una certa precisione, soprattutto se si vogliono tutelare al meglio gli interessi del beneficiario.
  3. Tutela legale: In alcuni casi, il beneficiario potrebbe contestare la nomina o altre persone coinvolte potrebbero sollevare obiezioni. Un avvocato può difendere i diritti della parte interessata in queste circostanze.

Chi paga l’avvocato per la nomina dell’amministratore di sostegno

La questione dei costi dell’assistenza legale è regolata in base a diverse variabili, tra cui chi presenta il ricorso e la situazione economica del beneficiario.

1. Il beneficiario paga l’avvocato

Nella maggior parte dei casi, le spese legali sostenute per la nomina di un amministratore di sostegno sono a carico del beneficiario. Questo avviene perché la procedura è finalizzata a tutelare i suoi interessi, quindi è considerato naturale che sia lui a coprire i costi necessari.

Ad esempio:

  • Se un familiare presenta il ricorso per nominare un amministratore di sostegno per un anziano con un patrimonio rilevante, le spese legali verranno generalmente detratte dalle risorse del beneficiario.
  • Il giudice tutelare, nel decreto di nomina, può anche specificare che l’amministratore è autorizzato a rimborsare le spese legali direttamente dal patrimonio del beneficiario.

2. Il ricorrente paga l’avvocato

Se chi presenta il ricorso non è l’amministratore designato o il beneficiario, ma ad esempio un familiare, un amico o un vicino di casa, potrebbe essere richiesto a lui di anticipare le spese legali. Tuttavia, in molti casi il giudice dispone il rimborso di tali spese al ricorrente, sempre attingendo al patrimonio del beneficiario.

Ci sono però situazioni in cui il ricorrente sceglie di sostenere autonomamente le spese legali per motivi personali o familiari. Ad esempio, un figlio che presenta il ricorso per un genitore potrebbe decidere di coprire i costi senza gravare sulle risorse del genitore stesso.

3. Casi di difficoltà economica

Quando il beneficiario non dispone di risorse economiche sufficienti, la situazione può complicarsi. In questi casi, ci sono alcune alternative:

  • Gratuito patrocinio: Se il beneficiario (o il ricorrente) ha un reddito annuo inferiore a una determinata soglia prevista dalla legge, può richiedere l’assistenza legale a spese dello Stato. Questo permette di avere un avvocato gratuitamente o con costi molto ridotti.
  • Avvocati pro bono: In alcune situazioni, associazioni o avvocati possono offrire assistenza legale gratuita per la nomina di un amministratore di sostegno, specialmente se la procedura riguarda persone fragili o in condizioni di disagio.

Altre spese connesse alla nomina dell’amministratore di sostegno

Oltre ai costi legali, è importante considerare altre spese che possono emergere durante la procedura:

  • Costi di cancelleria: Il deposito del ricorso presso il tribunale potrebbe richiedere il pagamento di diritti di cancelleria, sebbene spesso si tratti di importi modesti.
  • Compenso dell’amministratore: L’amministratore di sostegno può ricevere un compenso per il proprio operato, stabilito dal giudice tutelare. Tuttavia, questo compenso viene solitamente prelevato dal patrimonio del beneficiario.
  • Perizie mediche: In alcuni casi, il giudice potrebbe richiedere una perizia medica per valutare lo stato di salute o la capacità del beneficiario. Anche queste spese, se necessarie, sono a carico del beneficiario.

Come gestire i costi in modo sostenibile

Per evitare di incorrere in difficoltà economiche o malintesi, è utile seguire alcune linee guida:

  1. Valutare la necessità di un avvocato: Se la procedura è semplice e non ci sono conflitti, potrebbe non essere necessario rivolgersi a un legale. È possibile consultare il personale di cancelleria del tribunale o utilizzare modelli di ricorso disponibili online.
  2. Richiedere un preventivo chiaro: Prima di affidarsi a un avvocato, è sempre consigliabile richiedere un preventivo dettagliato per capire i costi complessivi della procedura.
  3. Verificare il diritto al gratuito patrocinio: Se il beneficiario o il ricorrente ha un reddito basso, vale la pena verificare se si ha diritto all’assistenza legale gratuita.
  4. Chiedere il rimborso: Se il ricorrente anticipa le spese legali, può chiedere al giudice di autorizzare il rimborso delle stesse dal patrimonio del beneficiario.

Chi paga l’avvocato per la nomina di un amministratore di sostegno

Il pagamento dell’avvocato nella procedura per la nomina di un amministratore di sostegno dipende da diversi fattori, tra cui la disponibilità economica del beneficiario, il ruolo del ricorrente e la complessità della situazione. Sebbene la legge permetta di avviare la procedura senza un legale, l’assistenza di un avvocato può essere preziosa per gestire al meglio eventuali difficoltà o conflitti.

In ogni caso, è importante pianificare con attenzione i costi e valutare tutte le opzioni disponibili, inclusa la possibilità di ricorrere al gratuito patrocinio o ad altre forme di supporto legale. L’obiettivo finale è sempre quello di garantire la protezione e il benessere della persona fragile, nel rispetto delle sue esigenze e risorse.

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