Maggio 23, 2025
Affitti Brevi Quello che Nessuno Ti Dice (e Che Può Costarti Caro)

Affittare casa per pochi giorni o settimane può sembrare un’idea geniale. Magari hai un appartamento che usi poco, una seconda casa al mare o in montagna, oppure una stanza in più.
Pensi: “Lo metto su Airbnb o Booking e ci guadagno qualcosa”. Semplice, veloce, comodo.

Sulla carta sì. Ma nella pratica? Gli affitti brevi sono pieni di regole, vincoli, tasse e potenziali grane che in tanti ignorano… finché non è troppo tardi.

In questo articolo ti spiego tutto quello che nessuno ti dice sugli affitti brevi, ma che può farti prendere una multa salata, farti chiudere l’attività o addirittura farti finire nei guai con il fisco.

Se vuoi affittare in modo sicuro (e davvero profittevole), leggi fino in fondo.

Affitti Brevi: Quello che Nessuno Ti Dice (e Che Può Costarti Caro)

Sì, devi registrarti (quasi sempre)

La prima cosa che molti ignorano è questa: per affittare in modo breve, devi fare delle comunicazioni ufficiali.

In particolare:

  • Se affitti in modo occasionale, ok, non serve una partita IVA.

  • Ma devi comunque registrarti al portale regionale o comunale (varia da Regione a Regione).

  • Alcuni Comuni (es. Roma, Firenze, Milano, Venezia) richiedono anche un Codice Identificativo Regionale (CIR) da esporre nell’annuncio online.

➡️ Se non comunichi nulla e pubblichi l’annuncio, sei in attività abusiva. E rischi sanzioni fino a 5.000 euro (o più).

Devi fare la comunicazione alla Questura (anche per una notte)

Altro obbligo importantissimo, spesso ignorato: la comunicazione degli ospiti alla Polizia.

Anche se affitti per una sola notte, devi:

  • Registrarti al portale Alloggiati Web della Questura.

  • Comunicare entro 24 ore l’identità di ogni ospite (documento d’identità, data di arrivo e partenza).

❗ Non farlo è considerato omessa comunicazione di pubblica sicurezza, un reato punibile con multe salate o addirittura denuncia penale.

Devi dichiarare i guadagni al fisco

Sì, anche se affitti 10 giorni l’anno e guadagni poche centinaia di euro, i redditi da locazione breve sono tassabili.

Hai due strade:

  • Cedolare secca al 21% (la più usata e conveniente),

  • Oppure inserirli nel modello 730 come redditi fondiari.

Ma attenzione: il Fisco ha accesso ai dati degli affitti tramite le piattaforme. Quindi, se pensi di fare il furbo, ti sbagli.
In più, da gennaio 2024, l’Agenzia delle Entrate può incrociare i dati degli annunci pubblicati e confrontarli con le dichiarazioni fiscali.

👉 Risultato? Se non dichiari, arriva l’accertamento con sanzioni (e a volte anche interessi).

Hai responsabilità legali come locatore

Chi affitta pensa spesso che sia tutto semplice: “Io affitto, loro dormono, fine”. Invece no. Hai delle responsabilità precise, sia civili che penali, soprattutto se succede qualcosa.

Esempi?

  • Se l’inquilino si fa male in casa per una ringhiera rotta o un impianto elettrico malfunzionante, potresti essere ritenuto responsabile.

  • Se scoppia un incendio causato da un elettrodomestico difettoso, potresti essere chiamato a rispondere dei danni.

  • Se gli ospiti disturbano i vicini e parte una denuncia per schiamazzi o uso illecito dell’immobile, il proprietario sei tu.

💡 Consiglio: stipula sempre una polizza di responsabilità civile specifica per affitti brevi. Costa poco e ti salva da rogne infinite.

Il condominio può metterti i bastoni tra le ruote

Altro aspetto ignorato: l’affitto breve può essere vietato dal regolamento condominiale.

Se il regolamento è contrattuale (cioè firmato da tutti i condomini o allegato all’atto notarile), può prevedere che:

  • Non si possano fare attività ricettive,

  • Si possano vietare gli affitti inferiori ai 30 giorni,

  • Si limitino le presenze di estranei.

In questi casi, i vicini possono fare causa e ottenere la sospensione dell’attività.

E se gli ospiti fanno casino o danneggiano le parti comuni? Indovina chi ne risponde… esatto: tu, il proprietario.

Bonus: cosa cambia con Airbnb e simili?

Molti pensano che, usando piattaforme come Airbnb, Booking, Vrbo, ecc., siano loro a occuparsi di tutto. Falso. Le piattaforme sono solo intermediari.

Alcune:

  • Rimettono le tasse direttamente al fisco (ma non tutte),

  • Offrono assicurazioni di base (ma con limitazioni),

  • Aiutano in caso di reclami… ma non ti liberano dagli obblighi legali.

Quindi, anche se usi Airbnb:

  • Devi fare la comunicazione alla Questura,

  • Devi dichiarare i redditi,

  • Devi rispettare le regole locali,

  • E sei tu il responsabile dell’immobile e dell’attività.

In conclusione

Affittare casa per pochi giorni può sembrare facile, ma non è un gioco.
Dietro un annuncio su Airbnb ci sono obblighi legali, fiscali, amministrativi e civili. E ignorarli può costarti caro: multe, sanzioni, o peggio.

Quindi:

  • Informati bene sulle regole nella tua città,

  • Fai tutte le comunicazioni obbligatorie,

  • Tieni traccia di ogni incasso,

  • E, se vuoi dormire sonni tranquilli, fatti assistere da un consulente o da un avvocato esperto in locazioni brevi.

Vuoi aprire un’attività di affitti brevi e non sai da dove iniziare? O hai ricevuto una sanzione e vuoi sapere come difenderti?
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