
Affittare casa per pochi giorni o settimane può sembrare un’idea geniale. Magari hai un appartamento che usi poco, una seconda casa al mare o in montagna, oppure una stanza in più.
Pensi: “Lo metto su Airbnb o Booking e ci guadagno qualcosa”. Semplice, veloce, comodo.
Sulla carta sì. Ma nella pratica? Gli affitti brevi sono pieni di regole, vincoli, tasse e potenziali grane che in tanti ignorano… finché non è troppo tardi.
In questo articolo ti spiego tutto quello che nessuno ti dice sugli affitti brevi, ma che può farti prendere una multa salata, farti chiudere l’attività o addirittura farti finire nei guai con il fisco.
Se vuoi affittare in modo sicuro (e davvero profittevole), leggi fino in fondo.
Affitti Brevi: Quello che Nessuno Ti Dice (e Che Può Costarti Caro)
Sì, devi registrarti (quasi sempre)
La prima cosa che molti ignorano è questa: per affittare in modo breve, devi fare delle comunicazioni ufficiali.
In particolare:
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Se affitti in modo occasionale, ok, non serve una partita IVA.
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Ma devi comunque registrarti al portale regionale o comunale (varia da Regione a Regione).
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Alcuni Comuni (es. Roma, Firenze, Milano, Venezia) richiedono anche un Codice Identificativo Regionale (CIR) da esporre nell’annuncio online.
➡️ Se non comunichi nulla e pubblichi l’annuncio, sei in attività abusiva. E rischi sanzioni fino a 5.000 euro (o più).
Devi fare la comunicazione alla Questura (anche per una notte)
Altro obbligo importantissimo, spesso ignorato: la comunicazione degli ospiti alla Polizia.
Anche se affitti per una sola notte, devi:
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Registrarti al portale Alloggiati Web della Questura.
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Comunicare entro 24 ore l’identità di ogni ospite (documento d’identità, data di arrivo e partenza).
❗ Non farlo è considerato omessa comunicazione di pubblica sicurezza, un reato punibile con multe salate o addirittura denuncia penale.
Devi dichiarare i guadagni al fisco
Sì, anche se affitti 10 giorni l’anno e guadagni poche centinaia di euro, i redditi da locazione breve sono tassabili.
Hai due strade:
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Cedolare secca al 21% (la più usata e conveniente),
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Oppure inserirli nel modello 730 come redditi fondiari.
Ma attenzione: il Fisco ha accesso ai dati degli affitti tramite le piattaforme. Quindi, se pensi di fare il furbo, ti sbagli.
In più, da gennaio 2024, l’Agenzia delle Entrate può incrociare i dati degli annunci pubblicati e confrontarli con le dichiarazioni fiscali.
👉 Risultato? Se non dichiari, arriva l’accertamento con sanzioni (e a volte anche interessi).
Hai responsabilità legali come locatore
Chi affitta pensa spesso che sia tutto semplice: “Io affitto, loro dormono, fine”. Invece no. Hai delle responsabilità precise, sia civili che penali, soprattutto se succede qualcosa.
Esempi?
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Se l’inquilino si fa male in casa per una ringhiera rotta o un impianto elettrico malfunzionante, potresti essere ritenuto responsabile.
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Se scoppia un incendio causato da un elettrodomestico difettoso, potresti essere chiamato a rispondere dei danni.
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Se gli ospiti disturbano i vicini e parte una denuncia per schiamazzi o uso illecito dell’immobile, il proprietario sei tu.
💡 Consiglio: stipula sempre una polizza di responsabilità civile specifica per affitti brevi. Costa poco e ti salva da rogne infinite.
Il condominio può metterti i bastoni tra le ruote
Altro aspetto ignorato: l’affitto breve può essere vietato dal regolamento condominiale.
Se il regolamento è contrattuale (cioè firmato da tutti i condomini o allegato all’atto notarile), può prevedere che:
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Non si possano fare attività ricettive,
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Si possano vietare gli affitti inferiori ai 30 giorni,
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Si limitino le presenze di estranei.
In questi casi, i vicini possono fare causa e ottenere la sospensione dell’attività.
E se gli ospiti fanno casino o danneggiano le parti comuni? Indovina chi ne risponde… esatto: tu, il proprietario.
Bonus: cosa cambia con Airbnb e simili?
Molti pensano che, usando piattaforme come Airbnb, Booking, Vrbo, ecc., siano loro a occuparsi di tutto. Falso. Le piattaforme sono solo intermediari.
Alcune:
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Rimettono le tasse direttamente al fisco (ma non tutte),
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Offrono assicurazioni di base (ma con limitazioni),
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Aiutano in caso di reclami… ma non ti liberano dagli obblighi legali.
Quindi, anche se usi Airbnb:
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Devi fare la comunicazione alla Questura,
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Devi dichiarare i redditi,
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Devi rispettare le regole locali,
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E sei tu il responsabile dell’immobile e dell’attività.
In conclusione
Affittare casa per pochi giorni può sembrare facile, ma non è un gioco.
Dietro un annuncio su Airbnb ci sono obblighi legali, fiscali, amministrativi e civili. E ignorarli può costarti caro: multe, sanzioni, o peggio.
Quindi:
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Informati bene sulle regole nella tua città,
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Fai tutte le comunicazioni obbligatorie,
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Tieni traccia di ogni incasso,
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E, se vuoi dormire sonni tranquilli, fatti assistere da un consulente o da un avvocato esperto in locazioni brevi.
Vuoi aprire un’attività di affitti brevi e non sai da dove iniziare? O hai ricevuto una sanzione e vuoi sapere come difenderti?
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