Novembre 16, 2025
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Pensione di reversibilità: scopri quali diritti ha il coniuge separato o divorziato, quando spetta l'assegno, quali requisiti servono e come viene calcolata la quota spettante.

La questione della pensione di reversibilità in caso di separazione e divorzio è un tema di rilevante importanza, che interessa molte coppie. In questo articolo, analizziamo i diritti del coniuge separato e divorziato in relazione alla pensione di reversibilità, chiarendo quali sono le disposizioni legislative vigenti e le implicazioni pratiche.

Pensione di reversibilità: diritti del coniuge separato e divorziato

Cos’è la pensione di reversibilità? La pensione di reversibilità è una prestazione economica che spetta ai familiari superstiti di un pensionato deceduto. Essa consiste in una quota dell’importo pensionistico del defunto e viene erogata a coloro che, al momento della morte, erano a carico del pensionato. La legge italiana, in particolare la legge n. 903/1965, stabilisce le categorie di beneficiari che possono accedere a questa prestazione.

Chi ha diritto alla pensione di reversibilità?

In generale, i beneficiari della pensione di reversibilità includono:

  • Il coniuge superstite, indipendentemente da una precedente separazione o divorzio.
  • I figli del defunto, compresi quelli inabili al lavoro.
  • In mancanza di coniuge o figli, i genitori e i fratelli non sposati del defunto.

Diritti del coniuge separato e divorziato

È importante chiarire che, anche se il matrimonio è stato sciolto tramite separazione o divorzio, il coniuge superstite ha diritto alla pensione di reversibilità. Questo perché, durante la vita del defunto, il coniuge separato o divorziato potrebbe aver ricevuto un supporto economico e tale diritto si estende anche dopo la morte.

Separazione e diritto alla reversibilità

Nel caso di separazione, l’ex coniuge ha diritto alla pensione di reversibilità a condizione che ci sia stato un supporto economico precedente. La Corte di Cassazione ha confermato che questo diritto esiste anche se la separazione è avvenuta con addebito, sottolineando l’importanza del legame solidale che persiste anche dopo la separazione.

Divorzio e diritto alla reversibilità

Per quanto riguarda il coniuge divorziato, la legge n. 898/1970 stabilisce che, in assenza di un nuovo coniuge superstite, il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità se soddisfa alcune condizioni. Queste comprendono:

  • Non essere risposato.
  • Avere diritto all’assegno di divorzio.
  • Il rapporto di lavoro del defunto deve essere iniziato prima della sentenza di divorzio.

Conclusioni

In sintesi, sia il coniuge separato che quello divorziato hanno diritti specifici in merito alla pensione di reversibilità. Questi diritti sono basati sulla legge italiana, che riconosce l’importanza del supporto economico per i superstiti, indipendentemente dalla situazione legale del matrimonio. È fondamentale che chi si trova in queste condizioni sia consapevole dei propri diritti e delle modalità per accedervi, per garantire una protezione economica adeguata in caso di bisogno.

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